Newsletter 09.06.2025
Buongiorno,
l’esito dei referendum ci consegna un Paese che ha perso un’occasione importante. E in particolare di offrire un segno di fiducia agli oltre 900mila giovani che vivono e studiano in Italia (80mila in Piemonte) e che si sentono e vogliono essere italiani.
Abbiamo perso un’altra occasione per guardare al futuro con intelligenza.
E’ trascorso un anno dalle ultime elezioni regionali. La XII° legislatura è pienamente avviata tra difficoltà crescenti e un’apatia nell’agire delle forze di governo sempre più evidente. La realtà non fa sconti e i nodi, prima o poi, vengono al pettine.
Da tempo denunciamo la scarsa “produzione” della Giunta regionale che, mai come in questi primi mesi, si è limitata all’ordinaria amministrazione.
Per il resto si cerca di sfuggire ai problemi, di rimandare le scelte, di girare alla larga dalle tante – e probabilmente insostenibili – promesse elettorali. Forse anche per questa inattività il gradimento del Presidente Cirio è in calo. LEGGI QUI
🔷 Dopo tanti annunci è stato elaborato il primo documento di lavoro in vista del nuovo Piano SOCIO-SANITARIO. LEGGI QUI Allo stato si tratta di una bozza definita con il supporto dell’Università Bocconi di Milano. Il Piano è l’atto di programmazione per eccellenza di ogni regione che, dopo avere definito il contesto e lo scenario di riferimento, individua gli interventi socio-sanitari da mettere in campo. L’Assessorato alla Sanità sta svolgendo consultazioni “irrituali” che di fatto anticipano, rendendole quasi superflue, quelle ufficiali che si svolgono nella Commissione presieduta dall’ex Assessore alla Sanità Icardi. Dobbiamo augurarci che le forse politiche di maggioranza, nell’interesse di tutti i piemontesi, abbiano l’intelligenza di affrontare la discussione sul piano socio-sanitario improntandola alla massima apertura e condivisione possibili.
🔷 Ci risiamo! La linea ferroviaria Ivrea-Torino non conosce pace. Come noto i treni “rossi” di proprietà valdostana, gli Stadler BTR 813, sono dotati di 159 posti a sedere. La capienza è assolutamente insufficiente nelle ore di punta. VEDI QUI L’assessorato ai trasporti ha più volte promesso il raddoppio dei convogli nelle ore di punta. Grazie al lavoro certosino dei pendolari abbiamo segnalato un elenco puntuale di giorno, ora e numero treno, in cui la “promessa” non è stata mantenuta. E quando i treni sono “corti” i viaggiatori sono pigiati come sardine. O, nei casi meno fortunati, sono lasciati “a piedi” alla stazione di Chivasso!!! Eppur, qualcosa, si muove: a seguito della mia ennesima interrogazione LEGGI QUI Trenitalia avrebbe proposto di utilizzare “locomotori e carrozze appartenenti alla flotta piemontese”. Soluzione fino ad ora mai adottata per non meglio specificate ragioni “tecniche” VEDI QUI
🔷 Il Consiglio regionale ha approvato una nuova legge regionale enfaticamente riferita alla “SICUREZZA STRADALE”. Di fatto la Regione impone a Province e Comuni molte nuove incombenze di controllo ed ispezione sulle condizioni delle nostre strade che richiederanno più personale e più risorse. La Giunta Cirio stanzierà 200mila euro, fondi del tutto insufficienti a raggiungere lo scopo. Questa norma avrà un’unica conseguenza: scaricare i costi d’intervento e le responsabilità sui funzionari e sugli amministratori della Città Metropolitana, sulle Province e sui Comuni. Perché una volta verificate formalmente le criticità sarà necessario intervenire per mettere in sicurezza il transito sulle strade stesse. E se gli Enti locali non avranno le risorse … le strade saranno chiuse al traffico! VEDI QUI
🔷 Nel mese di aprile il Piemonte è stato colpito da un violento maltempo. I dati parlano chiaro: oltre 500 mm di pioggia in meno di 72 ore, con danni ingenti a infrastrutture, versanti franosi, aziende e attività agricole. Stante la gravità della situazione ho chiesto l’audizione in Commissione degli assessori interessati. E’ agli atti una mia interrogazione urgente per sapere dalla Giunta in che modo stia intervenendo per valutare e quantificare con precisione i danni subiti, ripristinare la viabilità e la sicurezza dei versanti ed attivare misure a sostegno dei cittadini e delle imprese danneggiate. I finanziamenti in conto interesse, garantiti da un apposito fondo regionale, potrebbero sostenere questa fase di emergenza per molte aziende. Ad oggi è stato annunciato un primo stanziamento di 5 milioni di euro, somma che appare però del tutto insufficiente rispetto all’ampiezza delle necessità emerse. E siamo ancora in attesa che il Ministero dichiari lo “stato di calamità naturale”, presupposto procedurale affinché i comuni che hanno anticipato il denaro necessario per affrontare l’emergenza possano essere ristorati LEGGI QUI
🔷 In queste ultime settimane sono stato a Villareggia, Borgofranco, Ozegna, Chivasso, Ciriè, Val di Chy, Monteu da Po, Brosso, Canischio, Biella, Montanaro, Ivrea, San Mauro, Castellamonte, Trausella, Vistrorio
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